Belli i sentieri dell'Alto Adige? Ecco chi li cura e come
Passeggiare per i sentieri delle nostre montagne è un vero e proprio piacere, non solo per chi in questo territorio ci abita, ma anche per tutti coloro che vengono appositamente per godersi la natura e i suoi panorami. Come si sa, l’Alto Adige offre una rete di centinaia di sentieri che ricopre un’area di oltre 16.000 chilometri. Un paradiso per chi ama camminare che, però, deve essere protetto e tutelato con cura.
Ad occuparsene sono in molti: gli enti di soggiorno comunali, l’amministrazione pubblica e le associazioni alpine Alpenverein e CAI (Club Alpino Italiano). Per capire meglio come è organizzata la gestione abbiamo chiesto a Helmuth Scartezzini, coordinatore dei sentieri nella sezione centrale di Alpenverein Bolzano. “La nostra Associazione lavora soprattutto nelle zone medio alte delle montagne altoatesine, mentre gli enti di soggiorno si occupano delle zone a fondo valle o in mezzo alla montagna. Si tratta di un lavoro pressoché stagionale. Dipende molto dalle condizioni atmosferiche che caratterizzano le stagioni, se durante l’inverno è caduta molta neve o se ci sono stati importanti tempeste che hanno provocato frane o cadute di massi”. Solitamente gli interventi maggiori vengono fatti in primavera, mentre nelle zone più alte in estate. Per garantire la transitabilità dei sentieri, le operazioni vengono svolte due o tre volte all’anno, ad eccezione di tutti quegli interventi segnalati nel corso dell’anno a cui si cerca di porre rimedio.
Analogamente è organizzata anche l’Associazione CAI, la quale, suddivisa in sezioni regionali e sottosezioni locali, riunisce tutti i suoi soci, oggi circa 6.000 in Alto Adige, in un’unica giornata dedicata alla ripulitura dei sentieri. “Solitamente avviene a fine maggio o inizio giugno, quando si è sciolta tutta la neve” – spiega Maurizio Ruaz, Vice Presidente CAI Bressanone – “I nostri volontari si impegnano a rimuovere radici, tronchi o rami per garantire la praticabilità agli escursionisti in previsione della bella stagione”.
Un altro genere di attività per la manutenzione è quella del monitoraggio, che prevede perlustrazioni svolte per questo scopo o il raccoglimento di segnalazioni degli escursionisti e degli uffici turistici. Altri interventi riguardano la sostituzione o riparazione dei cartelli usurati, la creazione di deviatori d’acqua per evitare che i sentieri si trasformino in ruscelli, l’eliminazione di smottamenti del terreno e dei percorsi per accorciare le vie create dal passaggio di numerosi escursionisti. “Per ogni intervento sono impiegate circa due o tre persone, ma quando le operazioni diventano più complesse la squadra si allarga fino a sei assistenti” – spiega Scartezzini.
Helmuth Scartezzini, coordinatore dei sentieri nella sezione centrale di Alpenverein Bolzano.
Foto courtesy Alpenverein.
Attualmente Alpenverein conta una cinquantina di sezioni con circa 70 persone, tra collaboratori e volontari, che curano gran parte dei sentieri dell’Alto Adige e si occupano anche della gestione dei rifugi e si offrono come guide per gli escursionisti.
Per contribuire alla tutela dei sentieri tutti potrebbero metterci del loro e seguire il colore bianco-rosso: il cosiddetto “filo d’Arianna” dell’escursionismo, proprio per evitare di rovinare il terreno intorno ai sentieri. Inoltre, per mantenere efficiente la rete escursionistica, le associazioni alpine consigliano di partecipare alle uscite organizzate dalle sezioni e dai gruppi tecnici preposti, ma anche semplicemente seguire e rispettare i segnavia, evitando scorciatoie e informando le varie sezioni locali delle associazioni o i gestori dei rifugi, di eventuali danni o problemi lungo i percorsi.
La cura dei sentieri in Alto Adige dunque, è un impegno condiviso che coinvolge diversi attori del territorio e punta sempre di più a una collaborazione tra enti, associazioni e appassionati per un obiettivo comune: proteggere e preservare un prezioso patrimonio naturalistico.
Chiara Caobelli
Immagine in apertura: Sentiero a Passo Rombo (Foto Venti3)