Settore manifatturiero, 9 imprese su 10 registrano segnali positivi
L’edizione primaverile del barometro dell’economia rivela un buon clima di fiducia nel settore manifatturiero. L’87% delle imprese valuta positivamente la redditività conseguita nel 2016 e ben il 96% nutre aspettative positive per il 2017. La fiducia cresce quindi per il quarto anno consecutivo. L’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano diffonde i dati positivi dell’ultima rilevazione (primavera 2017) per quanto riguarda il settore manifatturiero, che comprende tutte le attività connesse con la produzione di beni, come ad esempio alimentari, tessuti e abbigliamento, oggetti in legno e mobili, prodotti chimici e farmaceutici, materie plastiche, prodotti in metallo, macchinari, apparecchiature, veicoli, ecc. In Alto Adige questo comparto dà lavoro a circa 33.200 persone.
L’export supera i 4,4 miliardi di euro
L’ottimismo degli operatori del settore manifatturiero è dovuto principalmente al favorevole andamento dei fatturati. Nel 2016 quasi tutte le imprese sono riuscite ad aumentare il proprio volume d’affari. L’andamento del mercato locale altoatesino è stato buono e le vendite sono aumentate anche con la clientela delle altre province italiane. Vi è inoltre grande soddisfazione per quanto concerne i mercati esteri. Le esportazioni altoatesine hanno infatti superato i 4,4 miliardi di euro. Si tratta di un nuovo record, con una crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Per il 2017 le imprese prevedono un ulteriore incremento dei fatturati e un lieve aumento dei prezzi di vendita.
Il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, si rallegra per questo clima positivo e sottolinea il ruolo fondamentale dell’export: «Le imprese altoatesine hanno molto successo sui mercati internazionali e possono così approfittare del mercato unico europeo e dei trattati commerciali internazionali, che anche in futuro dovranno essere mantenuti e ampliati». Anche Stefan Pan, Presidente Assoimprenditori Alto Adige, afferma che «le imprese più internazionalizzate continuano a ottenere ottimi risultati, a investire e a creare posti di lavoro. Ma solo cinque imprese su 100 esportano. Oltre a far sì che queste aziende guida possano svilupparsi ulteriormente, dobbiamo fare in modo che anche le altre possano esprimere in pieno il loro potenziale, aiutandole a crescere e rendendo l’Alto Adige ancora più competitivo come business location».
Settore manifatturiero, bene l’alimentare, meno la stampa
I giudizi degli imprenditori e delle imprenditrici riguardo alla competitività delle proprie imprese sono stabili. Sia l’andamento dei costi, sia la puntualità dei clienti nei pagamenti appaiono meno critici rispetto agli anni scorsi. Gli investimenti sono cresciuti leggermente nel 2016 e questa tendenza dovrebbe proseguire nel 2017, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di nuovi macchinari. Si prevede inoltre un ulteriore aumento dell’occupazione. Tra le diverse branche del settore manifatturiero, il maggiore ottimismo si riscontra nel comparto alimentare, nella lavorazione dei metalli e nella costruzione di macchinari e apparecchiature. La fiducia è tornata anche nella produzione di materiali edili, mentre permangono alcune difficoltà nel settore della stampa.
Claudio Corrarati, Presidente CNA-SHV, sottolinea che «le ritrovate condizioni positive nel settore manifatturiero si devono anche e soprattutto alla capacità e professionalità delle nostre maestranze, faticosamente preservate nei loro posti di lavoro. Ora, con la ripartenza, la sfida tecnologica ci impone di puntare maggiormente su formazione e qualificazione a partire dalle scuole, affinché accedano al mondo del lavoro operatori addestrati e competenti». Sulla qualità dei prodotti altoatesini insiste anche Gert Lanz, Presidente lvh.apa Confartigianato Imprese, che aggiunge: «Sempre più clienti da fuori provincia trovano nelle nostre imprese manifatturiere il partner giusto per le proprie esigenze. Si tratta di una opportunità su cui l’artigianato continuerà a investire».