Shanti Powa goes to Washington. "Berise" & Co. negli Usa per la "Conferenza contro la corruzione"
E’ in corso a Washington Dc la “Conferenza Internazionale contro la corruzione” (Iaac) che vede tra i relatori il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken, il consigliere per la sicurezza nazionale. Jake Sullivan, la ministra degli esteri norvegese Bjørg Sandkjær, il presidente della Banca Mondiale David Malpass, Nicola Allocca, direttore “Risk, Compliance and Quality” di Autostrade per l’Italia nonché Presidente del Comitato Anticorruzione Business dell’Ocse e il giornalista premio Pulitzer Frederik Obermaier. Per un evento di tale rilevanza non posso mancare gli appuntamenti di contorno. Tra questi: un importante festival cinematografico e un evento musicale che si terrà sabato 10 dicembre al celeberrimo “9.30 Club”.
Per l’occasione, nonostante il contesto e i relatori, a esibirsi non sarà la National Symphony Orchestra che ha sede proprio a Washington, ma, sorpresa delle sorprese, il leggendario rapper Rakim, l’artista hip hop Blitz the Ambassador, e soprattutto gli Shanti Powa di Bertrand Risè.
Quest’ultimo, raggiunto telefonicamente, non nasconde minimamente il suo stesso stupore mentre percorre i corridoi dell’Omni Shoreham Hotel dove si sta tenendo la conferenza “E’ incredibile sono a Washington tra segretari di stato e presidenti della Banca Mondiale. Chi lo avrebbe mai detto?”
In effetti, Berti “Berise” Risè difficilmente avrebbe potuto immaginare di ritrovarsi in un contesto simile. Uno stupore condiviso anche da chi lo sta intervistando, non solo perché nel nostro ultimo incontro ci eravamo ritrovati a fuggire a gambe levate da due oche particolarmente aggressive incautamente messe a guardia di una piccola “cattedrale vegetale” sul Renon.
Il nuovo e insolito contesto richiederebbe toni e aplomb adeguati, ma la prima domanda è pressoché inevitabile: “Berti, come xxx hai fatto a finire a Washington?”
“Non è stato così strano. Due anni fa abbiamo partecipato a un contest internazionale che definirei di musica politica. Avevano partecipato musicisti di tutto il mondo e i vincitori si sarebbero esibiti alla conferenza contro la corruzione prevista per il 2021 in Corea del Sud. Noi siamo risultati tra i vincitori ma, causa pandemia, l’evento non si è potuto tenere in presenza e così quest’anno ci hanno invitato a Washington. Siamo anche stati nominati Anti-Corruption ambassadors“.
E da bravi ambasciatori vi ritrovate in hotel di lusso insieme a importanti personalità politiche. “Sì, in effetti non siamo mai stati così vicini al potere. Ci fa un certo effetto, non è il nostro ambiente, ma condividere gli spazi con il segretario di Stato e il presidente della Banca Mondiale è comunque piacevole”. Portata la cravatta? “No, solo il borsellino comprato a Napoli. Ma noi siamo qui per suonare e sabato ci esibiremo con gli altri vincitori provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Malawi: Alesh e Faith Mussa. La sala prove è vicino all’albergo e stiamo provando tutti insieme. Nel concerto di sabato loro interverranno nella nostra esibizione e noi nella loro, è davvero una grande esperienza”.
Purtroppo non tutti i componenti degli Shanti Powa sono potuti partire per Washington, oltre a Berti Risè ci sono comunque Lukas Pichler, Thomas Maniacco, Fabian Pichler, Jonas Tutzer e Florian Gamper. Sei ragazzi dell’Alto Adige/Südtirol che si ritrovano a Washington a cantare insieme a musicisti africani davanti ai potenti del mondo grazie al loro impegno politico e alla loro musica. Gli Shanti Powa sono giovani, fanno casino e si divertono, sarà per questo che riescono più facilmente a suonare a Washington che a Bolzano.
Per ora, quindi, devono “accontentarsi” di suonare al “9.30 Club” uno dei dieci migliori locali per la musica dal vivo negli Usa, non lo diciamo noi, ma la rivista “Rolling Stone”. Un luogo in cui hanno suonato Bob Dylan, i Red Hot Chili Peppers, i Rem, i Radiohead e molti altri.
“E’ davvero tutto incredibile – conclude Berise – siamo arrivati a Washington il giorno dopo il concerto dei Måneskin, li abbiamo persi per pochissimo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta”. Davvero un peccato, eravamo già pronti a raccontare di quando Biden chiese a Blinken: “Ma chi è la biondina italiana con le stelline sui capezzoli a fianco di Berti Risè”?
Massimiliano Boschi