Siccità, meno acqua per le centrali idroelettriche per favorire l'agricoltura
Siccità, dopo i comuni di Merano e Bolzano anche la Provincia si muove. Passato il rischio gelate, è la mancanza d’acqua a preoccupare agricoltori e politica. Le risorse idriche troppo scarse sono state al centro, sabato pomeriggio, di un incontro dell’Osservatorio permanente delle Alpi orientali, del quale fanno parte Regioni e Province autonome, il cui compito è quello di coordinare a livello territoriale misure e interventi, soprattutto nei momenti critici come quello attuale. «Che la situazione sia complicata è noto da tempo – sottolinea il presidente altoatesino Arno Kompatscher – basti pensare che 24 comuni veneti situati lungo il corso dell’Adige devono essere riforniti con acqua potabile. Per riuscire a porre rimedio è necessaria la collaborazione e il lavoro congiunto di tutte le amministrazioni coinvolte, anche di quelle che si trovano più a nord, come ad esempio le Province di Bolzano e Trento. Abbiamo dato la disponobilità a fare la nostra parte».
A tale scopo, la commissione che si occupa delle emergenze idriche all’interno dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ha immediatamente avanzato la proposta di impegnare la società energetica pubblica Alperia a ridurre le quantità di acqua utilizzate a scopi idroelettrici proprio per garantire che il fiume Adige abbia una portata maggiore. Una scelta sposata dal presidente Kompatscher, il quale ha firmato il relativo decreto, e fa appello al senso di responsabilità della popolazione, chiamata a limitare al minimo ogni tipo di spreco. «Nel breve e medio periodo – commenta il Landeshauptmann – possiamo sperare nelle pioggie, ma a lungo termine sono necessarie misure strutturali per migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche, in maniera particolare in agricoltura». Il direttore dell’Agenzia per l’ambiente, Flavio Ruffini, conclude ricordando che «una simile carenza di acqua si è verificata solo agli inizi del decennio scorso, e il tutto è acuito dal fatto che il brusco calo delle temperature abbia costretto gli agricoltori ad azionare i sistemi di irrigazione contro le gelate».