Roma affonda anche senz'acqua. Siccità: il nuovo film di Paolo Virzì

In una Roma travolta dalla siccità, l’acqua si trasforma in un privilegio da gestire, uno in più del solito. I media, quelli nuovi e quelli vecchi, aiutano a semplificare il lavoro, basta trovare la narrazione giusta: un esperto da circuire e trasformare in star, qualche caso umano da sbattere in prima pagina e una coltre di melassa retorica a cui abbeverarsi per trasformare le proteste in lamento. Niente di nuovo.
Nel frattempo, la siccità causa un’epidemia che uccide i più deboli, mentre i figli finiscono ammazzati quasi involontariamente, per banale irresponsabilità, per l’incapacità di valutare gli effetti dei propri gesti.
Nella Roma di Paolo Virzì pubblico è solo sinonimo di audience. Sono gli schermi – televisivi e non – a decidere fortune e sfortune di chiunque: attori, medici, politici, bottegai e profughi accuratamente selezionati per la messa in scena di un circo logorroico in cui tutti parlano e nessuno ascolta.

Virzì si ritrova quindi costretto ad aggiornare il neorealismo italiano utilizzando il cinema apocalittico – da “The day after” a “Don’t look up” – trovando anche il tempo di sfottere il Sorrentino de “La grande bellezza” e il Nanni Moretti di “Caro Diario”, perché per l'”evaso” Antonio (Silvio Orlando) anche Rebibbia “non è niente male”, altro che fuga da Spinaceto
Roma riesce ad affondare anche con la siccità, le lucciole di Pasolini sono sostituite dagli scarafaggi, le fontane della “Dolce Vita” sono presidiate dalla polizia in tenuta anti-sommossa e”Mamma Roma” è ancora una prostituta, solo non desidera più nulla, figli compresi.

Massimiliano Boschi

 

Siccità
Regia di Paolo Virzì
con Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi, Sara Serraiocco.

A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano ognuno la propria redenzione.

Al Cinema (Al Filmclub e all’Uci a Bolzano) dal 29 settembre

 

 

 

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