Asta ancora deserta, Solland Silicon verso lo spegnimento

Sempre più grigio il futuro della Solland Silicon, lo stabilimento di Sinigo per la produzione di silicio al centro di una procedura fallimentare. Durante la seduta di oggi (25 luglio) la Giunta provinciale ha trattato la comunicazione ricevuta dalla giudice fallimentare, la quale ha annunciato che anche la terza asta è andata deserta. «In accordo con tutte le parti in causa – ha spiegato in conferenza stampa il presidente Arno Kompatscher – abbiamo deciso di avviare la seconda fase di spegnimento dell’impianto. Ciò significa che l’attività dello stabilimento verrà portata al livello minimo, e se non vi saranno ulteriori novità nel corso dei prossimi 60 giorni, una volta trascorso quest’ultimo periodo vi sarà lo spegnimento totale». Sino ad oggi, infatti, la Provincia di Bolzano («che non è proprietaria – ha precisato Kompatscher – ma che ha comunque la responsabilità di garantire la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini») aveva deciso di mantenere l’impianto in funzione, seppure ad un livello minimo di operatività, per fare in modo che lo stabilimento potesse essere ancora in grado di attrarre potenziali acquirenti. «Vi sono effettivamente state delle manifestazioni di interesse – ha spiegato il Landeshauptmann – ma non si è arrivati a nessun tipo di offerta concreta».

Ora, come detto, si passa alla fase 2 della procedura di spegnimento dell’impianto, che verrà completata al trascorrere dei 60 giorni a partire da oggi. «Domani – ha annunciato Arno Kompatscher – incontreremo i sindacati per affrontare la situazione dei circa 70 lavoratori il cui futuro occupazionale è a rischio. Al momento resterà attiva la cassa integrazione, anche per garantire la manutenzione e la sicurezza dello stabilimento». Il futuro dell’areale di Sinigo, dunque, è più che mai appeso ad un filo, «e secondo quanto previsto dalla legge – ha precisato Kompatscher – toccherà al Comune di Merano avanzare proposte per la riqualificazione e un uso alternativo degli spazi attualmente occupati dallo stabilimento Solland Silicon, tenuto conto che saranno da affrontare anche i costi legati alla bonifica dei terreni». Per quanto riguarda quest’ultima fase dell’attività, la somma che la Provincia sarà chiamata ad investire per garantire la sicurezza, lo spegnimento dell’impianto e lo smaltimento del materiale ammonta a circa 2 milioni di euro.

 

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