Transfrontalieri, più di mille fra la Venosta e la Svizzera
Vivere in Alto Adige, lavorare in Svizzera. Per molte famiglie della Val Venosta si tratta ormai di una realtà consolidata, frutto non solo della limitata offerta occupazionale, ma anche delle più vantaggiose condizioni economiche. Come emerge da uno studio dell’Ufficio provinciale osservazione mercato del lavoro, sono tra i 1.000 e i 1.500 i pendolari transfrontalieri, circa un quinto di tutti i lavoratori residenti in Val Venosta. “Si tratta di uno studio complesso e che si basa su numerose fonti e su una grande mole di dati da incrociare”, ha spiegato durante una conferenza stampa svoltasi a Malles l’assessora Martha Stocker, la quale ha sottolineato l’importanza dei transfrontalieri per i loro comuni di origine. “In Alta Venosta, senza l’impatto dei transfrontalieri sul mercato del lavoro e sul ritorno fiscale, la situazione non sarebbe così rosea. Il tema – ha continuato la Stocker – è delicato, riguarda anche aspetti come ad esempio la previdenza e la cassa integrazione, e per questo motivo è importante monitorare costantemente il fenomeno”.
Il direttore di Ripartizione, Helmuth Sinn, è quindi entrato nei dettagli dello studio, sottolineando come il fenomeno sia unidirezionale: “Solo un paio di svizzeri lavorano in Alta Val Venosta – ha spiegato – mentre nella direzione opposta abbiamo un movimento che riguarda quasi 1.500 persone. L’Austria non si presenta particolarmente interessante, con appena una cinquantina di transfrontalieri, mentre il Cantone dei Grigioni rimane la meta preferita dei pendolari”. Le destinazioni principali sono Engadina, Val Monastero e la zona extradoganale di Samnaun: 70 i transfrontalieri venostanti registrati a Scuol, 20 a Valsot, 150 a Zernez, 400 a Val Monastero (150 da Malles, 100 da Tubre, 60 da Sluderno, 60 da Prato allo Stelvio) e 80 a Samnaun. Uno dei dati sorprendenti che emerge dallo studio è anche il coinvolgimento, seppur limitato, anche della Val Passiria, che può contare su un numero di lavoratori transfrontalieri compresi tra le 60 e le 70 persone.
Il record nel rapporto fra transfrontalieri e totale degli occupati spetta a Tubre, con il 40% dei lavoratori che quotidianamente si reca in Svizzera, “mentre la media – ha spiegato il direttore dell’Ufficio provinciale osservazione mercato del lavoro, Stefan Luther – si attesta attorno al 15%”. Luther ha inoltre presentato il caso relativo a Malles, dove lo studio è stato approfondito in maniera dettagliata: il 9% degli abitanti lavora oltre confine (il 93% in Svizzera, il 7% in Austria), il 60% dei transfrontalieri è uomo, mentre la distribuzione per fasce di età non presenta differenze sostanziali con una distribuzione equa fra under e over 40.