Con il «bivacco smart» tre studenti vincono l'hackathon e volano negli Usa
Magari lo spunto è venuto proprio dall’esperienza personale. In fondo gli oltre 100 partecipanti al Vertical Hackathon hanno pensato, dormito e bivaccato a NOI Techpark, la casa dell’innovazione altoatesina. E a vincere la maratona d’idee – e quindi volare in Silicon Valley per un premio dal valore di 15mila euro – sono tre ragazzi dell’Università di Trento con il loro «smart bivouac». Carlotta Tagliaro, Francesco Ballerin e Alberto Bombardelli hanno superato la concorrenza dei 26 team che si sono formati durante la due giorni del 16-17 novembre con l’idea del bivacco intelligente: dotato di sensori esterni ed interni che ne monitorano in tempo reale le condizioni e prenotabile via app.
Due giorni dedicati al software libero, alla tecnologia sostenibile e alla creazione di progetti innovativi pensati per migliorare la vita quotidiana con uno sguardo anche all’ambiente. Un doppio appuntamento nel nuovo parco tecnologico di Bolzano, cerniera fra il Nord e il Sud d’Europa. Tra venerdì 16 e sabato 17, infatti, più di 500 persone hanno partecipato alla diciottesima edizione della South Tyrol Free Software Conference (SFScon), la maggiore conferenza in Italia dedicata all’open source che ha visto al suo interno lo svolgimento della maratona d’idee innovative. L’hackathon ha coinvolto sviluppatori, designer, esperti di dati e studenti provenienti da tutta Italia. Pensato per far nascere progetti capaci di unire tecnologia e ambiente, ha visto la formazione di 26 team che hanno potuto usufruire degli spazi di NOI Techpark, dove hanno mangiato, dormito e lavorato anche di notte, affiancati da undici mentor che hanno fornito loro consigli sulla messa in pratica delle idee.
«La nostra formula ha unito i migliori specialisti europei, protagonisti del programma della SFScon, con la creatività della maratona d’idee – spiega Patrick Ohnewein, coordinatore dell’Ecosystem ICT & Automation di IDM Alto Adige –. Così l’Alto Adige si è confermato per l’ennesima volta punto di riferimento per sviluppatori in grado di mettere a fuoco la loro creatività. Eventi che da un lato mettono in circolo idee e progetti vincenti, dall’altro testimoniano la capacità di innovazione dell’Alto Adige, luogo sempre più attrattivo per talenti e sviluppatori informatici».
Vincitori del premio più ambito, come detto, sono stati i ragazzi del team «Smart Bivouac», un trio di studenti dell’Università di Trento che avranno la possibilità di volare a San Francisco per poter presentare il proprio progetto davanti agli esperti della Silicon Valley. Un premio dal valore di 15mila euro messo in palio dalla Stiftung Südtiroler Sparkasse, fondazione Cassa di Risparmio. Il team formato da Carlotta Tagliaro, Francesco Ballerin e Alberto Bombardelli ha creato un portale web pensato per poter facilitare la vita ai frequentatori dei bivacchi in Alto Adige. L’idea è quella di rendere il bivacco più «smart» fornendolo di sensori per monitorare le condizioni esterne ed interne a distanza, oltre alla possibilità di prenotarlo e accedervi usando il codice ottenuto durante la registrazione. Un chiaro esempio di innovazione applicato alla crescita del turismo sul suolo altoatesino: «Sono state 24 ore davvero dure perché il prototipo che abbiamo presentato siamo riusciti ad ultimarlo solo nei minuti finali. L’esperienza è stata incredibile ed è difficile rendersi conto del premio che abbiamo vinto» ha dichiarato la padovana Carlotta Tagliaro.
Il premio vinto dal trio è stato il maggiore tra gli otto riconoscimenti che sono stati consegnati dalla giuria. Ogni team ha avuto la possibilità di presentare il proprio progetto, in un tempo di tre minuti, davanti alla giuria così composta: Elia Plunger, Head of Operations per la ACS Data System, Volmark Rigo, sviluppatore per la Informinds, Notburga Siller, della ripartizione cultura tedesca della Provincia di Bolzano, Martin Tauber, Managing Partner al Marketing Factory, Evelyn Strauss, Manager alla SiMedia, Günter Wimmer, della System GmbH, Wolfgang Haid, Manager alla Würth-Phoenix e Simon Phipps, presidente della Open Source Initiative.
Altri due premi maggiori sono stati consegnati. Il primo a NatureDriver, formato da Beniamino Marini, Alessandro Amici, Maria Celeste Bonometti e Andrea Leone, studenti dell’Università di Trento. I ragazzi, che hanno progettato un portale dove raccogliere informazioni e dati per il turismo altoatesino, avranno la possibilità di presenziare alla conferenza FOSDEM di Bruxelles. Il secondo riconoscimento è andato a PicStory di Hlib Babii e Anjan Karmakar, studenti dell’Università di Bolzano che hanno ideato un gioco utile per i turisti per vedere in foto com’erano i paesaggi dell’Alto Adige centinaia di anni fa. Per loro un viaggio ad Amsterdam, uno dei centri nevralgici dell’innovazione europea.
Oltre 500 partecipanti all’SFScon
Durante la giornata di venerdì invece, sono stati più di 40 gli speaker che si sono alternati al microfono sul palco dell’SFScon: tra ricercatori, sviluppatori e ospiti d’eccezione come Josh Simmons, di Google Usa, che ha incentrato il suo discorso sul tema del community building, Wolfgang Burtscher, direttore generale aggiunto del dipartimento Ricerca e Innovazione della Commissione Europea e Martin Englund del Palo Alto Networks. Presenti anche tre rappresentanti di organizzazioni internazionali di free software, che hanno mostrato i positivi effetti economici dell’uso di software liberi. Molly de Blanc e Patrick Masson hanno illustrato il punto di vista statunitense sul tema, mentre Matthias Kirschner ha parlato dell’impatto economico dei free software sul mercato europeo. Come ogni anno è stato consegnato anche il Free Software Award: per il 2018 è andato nelle mani di Paolo Dongilli, da due anni coordinatore del progetto FUSS, che dà la possibilità a studenti e insegnanti di usare a casa gli stessi «strumenti informatici» che utilizzano a scuola, del tutto gratuitamente.
Johanna Roellecke