I cento anni del Trenino della Val Gardena. Video e foto (in bianco e nero)

trenino val gardena bisPer tutti è il «Trenino della Val Gardena» o meglio era, perché ora è un sentiero (pure ben recensito su Trip Advisor) che fra tanto verde, qualche lapide e molti cartelloni, fa rivivere il tempo che fu. Anche se non è poi così semplice, soprattutto quando c’è il sole, immaginare le tante persone morte per costruire, durante la prima guerra mondiale, i 31 km della ferrovia della Val Gardena. Era il 1916, un secolo fa, quando l’esercito austroungarico finì la costruzione a tempi record – era cominciata solo un anno prima – del percorso che va da Chiusa a Plan.

Meglio essere precisi: a costruirlo furono i prigionieri di guerra, per la maggior parte russi. Si parla di 10mila uomini impiegati, si raccontano metodi sbrigativi, fatiche inumane, tanti morti. Difficile quantificarli: in tempo di guerra la vita umana perde valore, diventa un numero, e se non sono i propri morti a volte neanche un numero. Lavori chiusi il 6 febbraio 1916. Il 23 febbraio di cento anni dopo, fra qualche giorno, la ripartizione ladina della Provincia di Bolzano celebra l’anniversario on una celebrazione ecumenica, celebrata da un sacerdote russo-ortodosso e dal decano Vijo Pitscheider alle ore 20 presso la Chiesa parrocchiale di Ortisei. Una messa perché in particolare ci sono da ricordare i morti, quelli russi. E così, mentre si attende il Treno delle Dolomiti, c’è tempo per ricordare quello della Val Gardena.

Ma gli anni passano, come le guerre. Così poi il «Trenino della Val Gardena» divenne un utile collegamento turistico, adatto al trasporto non solo delle merci, come durante il conflitto, ma delle persone. Guardate questo filmato d’epoca: è del 1950.  Da far salire un po’ di nostalgia, magari il groppo alla gola a chi era nato.

https://www.youtube.com/watch?v=T9LFBBDeEs8

Un filmato raro, anche perché erano gli ultimi anni di vita della ferrovia. Nonostante fosse aumentata la sua importanza economica, nel 1960 venne chiusa, e dismessa due anni dopo. Ora di ferroviario non è rimasto niente. Solo un sentiero, tanto verde e la memoria.

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