Treno delle Dolomiti: via libera di Bolzano, si firma il 10 dicembre
Un nuovo passo in avanti verso la realizzazione del treno delle Dolomiti per collegare Calalzo a Cortina e quest’ultima a Dobbiaco e la Val Pusteria. Dopo la delibera approvata il 10 novembre dalla giunta della Regione Veneto, ieri è arrivato il medesimo atto da parte della giunta provinciale di Bolzano: la delibera autorizza il presidente Arno Kompatscher a sottoscrivere un protocollo d’intesa con la Regione Veneto per incentivare la mobilità sostenibile tra il Cadore e l’Alta Pusteria. Protocollo che dovrebbe essere firmato il 10 dicembre. «Potrà essere migliorata la raggiungibilità dei due territori alpini senza incidere sull’ambiente – ha commentatol’assessore alla mobilità Florian Mussner – e tutta l’area beneficerebbe di una ulteriore rivalutazione dal punto di vista turistico, economico e culturale ».
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Verso lo studio di fattibilità
La possibilità ricongiungere via treno Venezia alle Dolomiti, ricostruendo un tratto di linea dismessa dal 1964 fra Calalzo e Cortina e costruendo un nuovo tracciato fra Cortina e Dobbiaco, è quindi più vicina, grazie anche all’occasione e alle risorse fornite dai prossimi Mondiali di sci a Cortina, che si terranno nel 2021. Il prossimo passo per l’attuazione di questo progetto sarà la realizzazione di uno studio di fattibilità che verifichi il collegamento Venezia-Cortina-Alta Pusteria.
«Verrà istituito un gruppo di lavoro – ha annunciato Mussner – composto non solo da rappresentanti delle due istituzioni (Regione Veneto e Provincia di Bolzano, ndr), ma anche di Sta (Strutture trasporto Alto Adige) e St (Sistemi territoriali), che avranno il compito di definire linee guida, modello di esercizio e impegno economico».
Ogni sei mesi il gruppo di lavoro dovrà presentare una relazione sulle proprie attività. La Regione Veneto assumerà per il primo anno e mezzo il coordinamento dei lavori, per poi passarlo a turno agli altri partner. Per quanto riguarda i finanziamenti, il progetto Interreg dell’UE fornirà in parte fondi necessari per iniziare i lavori, assieme al Fondo comuni confinanti.