Uffici pubblici chiusi il venerdì santo: il caso dell'efficiente Bolzano
Uffici pubblici chiusi il venerdì santo. Accade a Bolzano, la città dei servizi pubblici efficienti per eccellenza. O almeno così dovrebbe essere. Dopo le polemiche per le commesse costrette a lavorare a Pasqua e Pasquetta, sintomo di un lavoro privato sempre più precarizzato, ecco l’altra faccia della medaglia, quella del pubblico. Che in Alto Adige è a dir poco trattato con i guanti. Tanto da potersi permettere chiusure anticipate prefestive e durante il Carnevale. Il caso viene sollevato da Claudio Della Ratta, consigliere comunale del Psi.
Uffici pubblici chiusi il venerdì santo: la denuncia di Della Ratta
Tanta grazia – e proprio di grazia in un certo qual senso si può parlare – forse non si trova nemmeno in Vaticano. Probabilmente anche là qualche ufficio lo si sarebbe trovato aperto. La denuncia di una situazione «paradossale e scandalosa» è di Claudio Della Ratta, consigliere comunale del Psi. Si parla di venerdì scorso, il venerdì santo. Una giornata con degli orari un po’ particolari: l’ufficio anagrafe del Comune, ad esempio, ha chiuso alle 10.30 del mattino. Il catasto, invece, sotto l’egida della Provincia, ha fatto meglio, anzi peggio: è rimasto chiuso. Non solo. «So che anche il personale che fa il servizio di igiene personale agli anziani il venerdì pomeriggio non si è presentato. Nulla contro di loro: persone sempre disponibilissime – spiega il consigliere – la colpa è di come è strutturata l’organizzazione: non si capisce una situazione tanto anacronistica. Parlo da cittadino: non capisco perché una giornata che non è festiva né prefestiva si debbano negare servizi ai cittadini, invece che darli. Ho degli amici che si erano presi un permesso dal lavoro per fare dei documenti, e hanno trovato chiuso. C’era scritto sul sito del Comune? Il cittadino non può certo prevedere che gli uffici chiudano quando sono aperti dappertutto. Un qualcosa di vergognoso».
“Uffici pubblici chiusi il venerdì santo: una situazione anacronistica”
Al consigliere la situazione non è andata giù, anzi, rincara la dose. «Nel mio piccolo cerco di denunciare sempre più spesso situazioni come questa. A dirla tutta non capisco perché gli uffici chiudano, per esempio, anche martedì e giovedì grasso? Ma che razza di servizi sono per il cittadino?». E, aggiungiamo noi, come viene vista questa situazione da chi di Bolzano non è? Il rischio è infatti quello – per chi ci vive – di non accorgersi a pieno di quanto vengano malvisti disservizi come questi. Proprio mentre cresce la polemica sulle aperture a Pasquetta, e stiamo parlando di negozi, centri commerciali, del privato quindi, dall’altra parte ci si trova di fronte a quelli che, nel momento di massimo buonismo, Della Ratta definisce «eccessi inspiegabili». Fra l’altro l’anagrafe bolzanina già non partecipa all’apertura pomeridiana prevista dal «giovedì del cittadino», un progetto «nato dalla collaborazione fra Comune di Bolzano, Provincia Autonoma di Bolzano e Commissariato del Governo, che ha lo scopo di armonizzare i diversi orari di apertura degli uffici pubblici presenti nella città di Bolzano, al fine di agevolarne l’accesso da parte del cittadino». Per non parlare del piano appena presentato per erogare al cittadino più servizi online. Detta così, sembra quasi una beffa.