Un proiettile e una lettera di minacce alla redazione dell'Alto Adige
Alla redazione del quotidiano Alto Adige a Bolzano è stata recapitata quest’oggi una lettera contenente un proiettile e una lettera scritta con il normografo con minacce contro le misure anti-Covid e l’obbligo di Green pass. Sul posto è intervenuta la polizia scientifica che ha effettuato i primi rilievi. La lettera, spedita da Bolzano, è firmata da un gruppo no-vax chiamato “Noi siamo il popolo”, e contiene minacce di morte indirizzate all’intera redazione e ai loro familiari.
“Ci spiace che fare il nostro dovere che è quello di informare in modo corretto, distinguendo le parole degli scienziati dalle opinioni estemporanee di chi vede chissà quali complotti dietro il nostro lavoro, produca simili manifestazioni d’odio, simili minacce, simile veleno. Il Paese ha bisogno dell’opposto. Di equilibrio e di fiducia. Nella scienza. Nelle istituzioni. Nel mondo dell’informazione. Proseguiremo il nostro lavoro come e più di sempre. Senza farci intimidire. Senza piegarci. Però ci guarderemo le spalle, visto che c’è chi cerca di colpirci alle spalle”, afferma il direttore Alberto Faustini.
La redazione di Alto Adige Innovazione e Media Accelerator esprimono tutta la sua solidarietà e vicinanza ai colleghi del quotidiano Alto Adige.
La nota congiunta Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Assostampa Bolzano-Trento e Ordine regionale dei Giornalisti
“Le giornaliste ed i giornalisti non si piegheranno in alcun modo all’atto vile perpetrato oggi ai danni dei colleghi dell’Alto Adige che in questi due anni di pandemia hanno dato spazio a tutte le voci” Lo affermano in una nota congiunta Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Assostampa Bolzano e Trento e l’Ordine regionale dei Giornalisti, che esprimono piena solidarietà a tutte le colleghe ed i colleghi del quotidiano altoatesino, fatti oggetto di minacce scritte oltre ad un proiettile. “Episodi come quello odierno unito all’analogo della settimana scorsa ai danni del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ed al direttore dell’Azienda Sanitaria trentina Antonio Ferro sono inaccettabili perchè si pongono al di fuori del contesto democratico e non hanno nulla a che vedere con una normale dialettica. Estremisti fautori di posizioni antiscientifiche stanno approfittando della pandemia solo per ingenerare confusione. La democrazia di cui la libertà di stampa è uno dei cardini è forte e resisterà a questi gesti inconsulti. Sindacato, Assostampa di Bolzano e Trento insieme l’Ordine si stringono attorno alla redazione incoraggiandola a proseguire con tranquillità nel suo lavoro e desiderano rassicurare l’opinione pubblica che le giornaliste ed i giornalisti continueranno ad esercitare il mandato professionale che affonda le proprie radici nell’articolo 21 della costituzione repubblicana. Siamo fiduciosi che le forze dell’ordine e la magistratura sapranno assicurare alla giustizia i responsabili di questi episodi”, conclude il comunicato.
Le reazioni della politica
“La mia solidarietà e vicinanza ai giornalisti, alle giornaliste, a tutti i collaboratori e collaboratrici dell’Alto Adige e ai loro familiari per la busta con dentro un proiettile e una lettera di minacce, rivolta anche ai loro familiari, giunta in redazione. Ferma condanna deve essere espressa verso coloro che vogliono imporre con la violenza le proprie opinioni. La libertà di informazione deve essere garantita sempre. Il clima si sta facendo sempre più pesante ed è dovere di tutti prendere le distanze da queste azioni”, dichiara il vice-presidente della Provincia Giuliano Vettorato.
Condanna per l’atto intimidatorio e massima solidarietà alla redazione sono espresse anche dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti: “Si tratta di atti che nulla hanno a che fare con il vivere civile che vanno fermamente condannati. Pieno sostegno ai giornalisti, alla redazione e a tutto il quotidiano e al suo editore cui chiediamo di non farsi intimidire e di proseguire nel racconto della pandemia”.
“Come cittadino e come assessore esprimo solidarietà ai giornalisti dell’Alto Adige. La busta, recapitata in redazione con un proiettile e con una lettera di minacce, anche per le famiglie, è un atto vile. Opinioni diverse sul Covid e sulle scelte del governo non possono giustificare in alcun modo la violenza. L’informazione, bene prezioso, deve continuare ad essere libera e deve essere difesa. Stronchiamo sul nascere il crescente e pericoloso clima intimidatorio”, scrive l’assessore al sociale del Comune di Bolzano Juri Andriollo.
Foto: Alto Adige