Unibz si espande a NOI Techpark: aperti quattro nuovi laboratori per la ricerca applicata
Un passo importante in avanti per la ricerca della Facoltà di Scienze e Tecnologie nei settori dell’innovazione tecnologica e green in agricoltura, automazione e robotica, fluidodinamica industriale, produzione energetica da fonti sostenibili e rinnovabili, tutela del territorio e protezione dai rischi idrogeologici legati ai cambiamenti climatici. Sono questi gli ambiti privilegiati di azione dei quattro nuovi laboratori della Facoltà di Scienze e Tecnologie di unibz che sono stati inaugurati oggi nell’edificio B5 al NOI Techpark. Il rettore prof. Paolo Lugli e il direttore Günther Mathà hanno inaugurato i nuovi spazi con queste parole: “Con i laboratori la Facoltà di Scienze e Tecnologie ha ora a disposizione strutture attrezzate con strumentazione all’avanguardia grazie a cui sviluppare nuovi percorsi di ricerca, in sintonia con le necessità del territorio e dell’economia altoatesina. Le tematiche affrontate sono infatti perfettamente coerenti con gli obiettivi della Smart Specialisation in fase di adozione dalla Provincia Autonoma. I gruppi di ricerca dei quattro laboratori, che svolgono già attività di altissima qualità a livello nazionale e internazionale, avranno la possibilità di ampliare e consolidare ulteriormente gli ambiti di intervento e in particolare di rafforzare l’interazione con le imprese e le associazioni locali”.
“È una grande gioia poter ospitare i quattro nuovi laboratori della Libera Università di Bolzano al NOI Techpark. Con il loro focus sulla ricerca applicata, rientrano esattamente nella vision del NOI ed espandono l’attuale infrastruttura di ricerca a un totale di 40 laboratori scientifici, tutti a disposizione delle aziende per i loro progetti di innovazione”, ha affermato Ulrich Stofner, CEO del NOI Techpark, intervenuto anche in rappresentanza del Governatore Arno Kompatscher.
Il Laboratorio di Innovazioni AgroForestali
Diretto dal prof. Fabrizio Mazzetto, docente di Meccanica e meccanizzazione agraria, il laboratorio sviluppa nuove tecnologie per applicazioni agricole, forestali ed ambientali. I principali settori di intervento riguardano: gli effetti ambientali delle operazioni agricole, con focus sull’impiego dei fitofarmaci nei frutteti; lo sviluppo di applicazioni di Smart Agriculture, per soluzioni tecnologiche relative all’automazione dei processi agrari e forestali e al management informatizzato in ogni tipologia di impresa agro-ambientale; lo studio delle condizioni di sicurezza delle macchine agricole, specie in contesti di estrema pendenza; l’efficienza energetica dei motori agricoli, anche alimentati con combustibili alternativi. Mazzetto delinea così il profilo della nuova struttura: “Il nostro laboratorio è in grado di studiare testare proporre e sviluppare nuove tecnologie per il settore agroforestale con un occhio di riguardo per la certificazione e con la priorità verso le esigenze del territorio per la stabilità dei mezzi agricoli su terreni montani e per quanto riguarda le macchine operatrici, i controllo del fenomeno della deriva nei trattamenti. Il tutto in una cornice di agricoltura di precisione attraverso la digitalizzazione del settore”. Il laboratorio offre inediti apparati di misura per lo svolgimento di test su macchine a scala reale, in tal modo soddisfacendo ad esigenze sia di ricerca, sia di certificazione in base alle vigenti normative nazionali ed europee.
FIRST Lab ( Field Robotics South Tyrol Lab)
Diretto dai proff. Renato Vidoni, docente di Meccatronica e robotica, e Karl Von Ellenrieder, docente di Controlli automatici e Robotica mobile, il laboratorio è il naturale collegamento fra le attività di ricerca dell’ingegneria meccatronica, dell’automazione e dell’ingegneria agroforestale. Il gruppo fa ricerca e realizza applicazioni nel campo della meccatronica e della robotica mobile per attività all’aperto e, quindi, in ambienti dinamici e non strutturati. In particolare, sviluppa macchine e robot (semi-) autonomi, operanti in collaborazione con l’uomo, tecnologie per operazioni di monitoraggio, ispezione, automazione, raccolta e sperimentazione sul campo in contesti tipici dell’ambiente altoatesino quali ad esempio pendii, meleti, serre, fiumi e laghi. “La missione del FIRST Lab è implementare una ricerca applicata di tipo interdisciplinare che si collochi all’intersezione degli ambiti della meccatronica, robotica e automazione e dell’ingegneria agro-forestale”, spiegano Vidoni e von Ellenrieder, “il futuro lavoro qui al Parco tecnologico prevede una stretta collaborazione con le PMI del territorio per favorire il trasferimento tecnologico delle tecnologie e dei metodi che svilupperemo”.
Laboratorio di Termofluidodinamica
Diretto dal prof. Maurizio Righetti, docente di Costruzioni Idrauliche, il laboratorio si rivolge ai settori strategici della produzione idroelettrica, dei processi di conversione energetica, e a tutti i processi industriali (e non) che dipendono da fenomeni di fluidodinamica in generale. L’ottimizzazione di processi che coinvolgono la dinamica di fluidi gassosi e liquidi, oltre della materia granulare, è conseguibile attraverso l’utilizzo di tecniche sperimentali specifiche, affiancate a sistemi di simulazione numerica avanzati. “L’importanza del laboratorio per il territorio consiste nella sua capacità di affiancare le pubbliche amministrazioni e le aziende per affrontare le problematiche – di interesse generale e industriale – relative all’idraulica e alla fluidodinamica”, afferma Righetti, “alcuni esempi sono le collaborazioni con aziende per ottimizzare la produzione idroelettrica alla luce dei cambiamenti climatici, la sperimentazione di turbine innovative, oppure i progetti sperimentali per il contenimento del dissesto idrogeologico con amministrazioni locali. Inoltre il laboratorio ha dato origine allo spinoff AIAQUA, la cui mission è fornire ai piccoli e medi gestori di risorse idriche una soluzione pulita, completa e innovativa per la gestione razionale e la pianificazione intelligente dei loro sistemi di approvvigionamento idrico sia potabile che irriguo”.
Laboratorio di Bioenergy e Biofuels
Diretto dal prof. Marco Baratieri, docente di Fisica tecnica, il laboratorio svolge ricerca sulla produzione energetica da biomasse. I ricercatori lavorano sulla caratterizzazione dei combustibili e sull’ottimizzazione di processo, applicando sia tecnologie tradizionali di combustione sia processi innovativi quali pirolisi, gassificazione e processi idrotermici. I metodi sperimentali si rivolgono allo sviluppo di impianti – dalla scala pilota a quella reale – dedicati alla generazione combinata di elettricità e calore, nonché alla produzione di biocombustibili e idrogeno. “Il laboratorio si propone di valorizzare le biomasse forestali e gli scarti delle filiere agro-alimentari per la produzione combinata di energia, combustibili e materiali che, in una prospettiva di economia circolare, possono rappresentare alternative sostenibili e rinnovabili rispetto agli equivalenti tradizionali ottenuti da risorse fossili”, commenta Baratieri.