Unibz: il sensore che combatte l'inquinamento invisibile nei mari
Innovazione. Un team di ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, ha sviluppato un innovativo sensore per individuare le nanoplastiche nei mari, nei fiumi e nei laghi. Questo strumento, rapido e semplice da utilizzare, rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro l’inquinamento da microplastiche che minaccia gli ecosistemi acquatici.
Il dispositivo si basa su un transistor a effetto di campo dotato di nanotubi di carbonio, capaci di interagire con le nanoplastiche presenti nell’acqua. La rilevazione avviene grazie a un fenomeno particolare: le nanoplastiche inducono un aumento della corrente generata dal sensore, proporzionale alla loro concentrazione. Il sensore è stato testato in laboratorio, simulando le condizioni delle acque di mare, fiume e lago, per verificarne l’efficacia in diversi ambienti.
Attualmente, la ricerca si sta estendendo grazie alla collaborazione con L’Université Paris Cité, dove i sensori sono studiati per migliorarne la selettività. L’obiettivo è arrivare a identificarne non solo la presenza ma anche la tipologia, con la possibilità di utilizzarli direttamente in campo, a bordo di imbarcazioni, per monitorare in modo più capillare i corsi d’acqua e le sezioni marine.
«Una nanoplastica alla volta», spiega Giulia Elli, biotecnologa e ricercatrice della Libera Università di Bolzano, «possiamo tutti sconfiggere l’inquinamento. Anche se le nostre azioni ci sembrano piccole come microparticelle, ognuna di esse può migliorare il nostro pianeta».
«Studiare materie ingegneristiche non significa solo progettare il futuro – sottolinea la professoressa Luisa Petti – ma anche proteggerlo: i sensori sviluppati a Bolzano dimostrano come l’innovazione possa diventare un’arma essenziale per combattere l’inquinamento invisibile e salvaguardare il nostro Pianeta».
Il professor Paolo Lugli aggiunge: «La ricerca, condotta assieme a uno dei migliori centri di ricerca a livello mondiale, l’IIT di Genova, conferma il nostro impegno a sviluppare tecnologie a basso costo che aiutino nella salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone. Caratteristiche che si riflettono anche nella nostra offerta formativa nel campo dell’ingegneria dell’informazione».