Lo sviluppo sostenibile delle città passa dalla pianificazione del verde urbano: lo studio su Bolzano e Merano

Secondo un rapporto dell’ONU del 2018, circa il 55% della popolazione mondiale vive già oggi nelle città, e questa cifra salirà al 68% entro il 2050. “In considerazione dei cambiamenti climatici, la situazione nei centri urbani diventerà ancora peggiore a causa delle ondate di calore”, afferma il prof. Zerbe, docente di Ecologia, “dobbiamo mostrare maggiore apprezzamento per l’ecologia urbana invece di usarla solo come un cosmetico in città o come alibi per lo sviluppo urbano ecologico. Piuttosto, è urgente coinvolgere gli ecologisti del paesaggio nella pianificazione urbanistica e nei grandi progetti di costruzione, al fine di progettare città in cui sia possibile vivere una vita sana. Si consideri che solo nel 2003, durante le ondate di calore estivo, in Europa si sono registrati circa 40.000 decessi”.

Due studi di Unibz riguardano le città di Merano (pubblicato nel 2018) e Bolzano (pubblicato a maggio 2020) ed elencano in dettaglio lo stato della popolazione arborea e dell’impermeabilizzazione delle superfici (di strade e marciapiedi) e l’influenza che questi gli spazi verdi esercitano sugli abitanti delle città. A Merano, ad esempio, dal 2000 è stato mantenuto un dettagliato catasto del patrimonio arboreo che oggi comprende oltre 5000 alberi disposti lungo le strade e nei parchi della città sul Passirio. Lo studio di unibz indica quali sono gli alberi più adatti per future piantumazioni, tenendo conto dei loro diversi servizi ecosistemici: produzione (legno, prodotti agricoli, piante e animali come risorse genetiche), regolazione (purificazione dell’aria e dell’acqua, riduzione del rumore, impollinazione delle piante, formazione di humus nel terreno non sigillato, regolazione del bilancio idrico) e servizi culturali (spazio ricreativo, effetti sulla salute, qualità degli spazi residenziali, promozione dell’interazione sociale) vengono giustapposti agli effetti nocivi per la salute (potenziale allergenico), il clima, l’estetica e l’uso del suolo. Per quanto riguarda il clima sub-mediterraneo della città, è stata stilata una classifica delle specie più adatte alla piantumazione urbana. Tra queste: i tulipani, il noce, l’albicocco e il larice europeo.

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A Bolzano l’attenzione del verde urbano si è concentrata da un lato sulle specie arboree che garantiscono un maggiore effetto refrigerante grazie alla forma della chioma (basti pensare alla quantità di ombra creata da un gelso nero rispetto a quella di un cipresso) e dall’altro sui materiali utilizzati per ricoprire le superfici stradali e i marciapiedi. L’effetto di materiali come porfido e asfalto – molto presenti in città–  è stato messo a confronto con quello dei terreni ricoperti di vegetazione. Gelso, tiglio e l’albero dei sigari si sono dimostrati particolarmente adatti a favorire un effetto di raffreddamento, se le loro chiome vengono opportunamente sagomate. “Il carattere innovativo delle nostre indagini risiede, da un lato, nell’ampio spettro di specie analizzate – 85 – e, dall’altro, nelle misurazioni dettagliate delle temperature dell’aria in prossimità della superficie, che sono state effettuate dal nostro collega, il ricercatore Andrew Speak”, spiega Zerbe. “Da questa ricerca i funzionari delle amministrazioni comunali possono ricavare informazioni preziose per la progettazione del verde urbano di Bolzano”, aggiunge il professore della Facoltà di Scienze e Tecnologie.

I due studi sono frutto del progetto greenCITIES, in cui un gruppo di lavoro interdisciplinare composto da ecologi, economisti, sociologi e antropologi si sono posti l’obiettivo di valutare come il benessere degli abitanti delle città possa essere condizionato da un’adeguata gestione degli spazi verdi. Il gruppo di ricerca comprende i proff. Stefan Zerbe, Federico Boffa, Dorothy Zinn, Camilla Wellstein e Susanne Elsen e i ricercatori Andrew Speak, Hilary Solly, Leonardo Montagnani, Vincenco Mollisi e Roberta Raffaeta. La Facoltà di Design e Arti ha realizzato un progetto fotografico che lo documenta e così, greenCITIES ha finito per coinvolgere quattro facoltà di unibz. La mostra degli scatti rimarrà aperta dal 28 settembre al 16 ottobre nel Comune di Bolzano. Lunedì 28 settembre gli organizzatori si riuniranno alle ore 16.00 in piazza del Municipio a Bolzano per una conferenza stampa.

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