Viticoltura, per la ricerca alleanza tra le università del Nordest
Un protocollo per il rinnovo della piattaforma varietale e del miglioramento delle tecniche di coltivazione della vite, con l’obiettivo primario di migliorare la sostenibilità della viticoltura dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’accordo è stato sottoscritto dalle Università degli studi di Padova, Verona e Udine, la Libera Università di Bolzano, l’IGA Udine, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e il CREA (Viticoltura ed Enologia) di Conegliano.
Il protocollo, firmato il 14 dicembre a Pordenone, nell’ambito di Expo Rive 2017, il Salone internazionale dedicato alla viticoltura e all’enologia, è preliminare ad una raccolta di fondi che vedrà tutti gli stakeholder, pubblici e privati, coinvolti nel finanziamento di un piano di lavoro di durata almeno quinquennale. Con questa firma, le università e gli enti di ricerca sulla vite e sul vino del Triveneto hanno dichiarato il loro comune impegno verso lo sviluppo di un progetto di ricerca dal titolo «Viticoltura 4.0».
Le sette istituzioni rappresentano eccellenze a livello nazionale ed internazionale che hanno già dato importanti contributi nella ricerca in viticoltura che si sono anche già tradotti in applicazioni con un notevole impatto sul settore vitivinicolo del Triveneto e nazionale. “Dieci anni dopo l’importante risultato ottenuto dalla ricerca italiana con il sequenziamento del genoma della vite, questo accordo rappresenta un’altra pietra miliare su cui costruire il futuro della viticoltura. Lavorare da ora in poi congiuntamente su questi temi di ricerca consentirà di mettere a fattor comune risorse intellettuali e strumentali e grazie a ciò accelerare il processo di trasferimento dei risultati della ricerca dai laboratori ai vigneti con benefici per i viticoltori, per i consumatori e per l’ambiente”, affermano i firmatari dell’accordo.