Zone produttive, aumentano i fondi ai Comuni per l'urbanizzazione
La Giunta provinciale ha approvato nella giornata di ieri, martedì 26 febbraio, le modifiche ai criteri per il finanziamento degli oneri per l’urbanizzazione primaria delle zone produttive da parte dei Comuni, ossia la realizzazione di servizi necessari al funzionamento di un quartiere come viabilità, parcheggi, rete idrica, scarichi urbani, rete del gas, rete telefonica, illuminazione pubblica e verde attrezzato. La Provincia può infatti assumersi parte dei costi a carico dei Comuni sulla base della loro ubicazione, dell’ammontare complessivo degli oneri e della tipologia di opera da eseguire. Tra le modifiche introdotte – che hanno avuto il parere positivo del Consorzio dei Comuni – viene prevista la possibilità di finanziare una quota fra il 30% e il 60% del costo delle opere necessarie anche nel caso di modifica del piano urbanistico per la mitigazione di pericoli naturali (rischio idrogeologico, caduta massi etc.), a seconda che l’area si trovi o meno in un territorio strutturalmente debole.”L’obiettivo della Giunta con questo provvedimento è quello di sostenere le zone strutturalmente deboli, prevedendo una distribuzione sempre più mirata delle risorse”, spiega l’assessore ad artigianato e industria Philipp Achammer.
A questo scopo è stata anche attualizzata la lista ASTAT dei Comuni ubicati in zone strutturalmente deboli, risalente ormai a 20 anni fa che da tempo necessitava di aggiornamento. I nuovi criteri prevedono anche l’aumento dal 50% al 75% del contributo per le opere di spostamento di linee elettriche e gasdotti. Ai Comuni viene concesso inoltre un finanziamento fino al 90% dei costi per un cambio sostanziale di utilizzo degli spazi pubblici nelle aree produttive, nel caso i lavori necessitino di una cariante al piano di attuazione.